Lo smart working, che cosa è

Il mondo cambia, il tempo muta e si evolve e con esso anche il mondo del lavoro, le figure professionali e il modo in cui esse esercitano la loro professione. Con l’avvento dell’era digitale sono nate tante tantissime nuove figure professionali nell’ambito della pubblicità, dei media e della comunicazione, le quali vantano un approccio al mondo del lavoro e all’esaurimento del carico giornaliero totalmente diverso e più fluido. Oramai non vi è più l’impellente bisogno di lavorare in una sede fisica attenendosi a degli orari pre-impostati. Chi lavora in redazioni giornalistiche o in agenzie di comunicazione, ad esempio, non dovrà per forza recarsi ogni mattina in uno studio e realizzare le commissioni dei clienti in un orario preciso come può essere 8-00 -13.00 dal lunedì al venerdì. La maggior parte dei lavoratori, di fatto, ad oggi lavora in smart working. Con questo termine si indica la forma di telelavoro tutelata dall’ordinamento italiano che è svolto da remoto, senza sede fissa e fisica e con orari flessibili, senza precisi vincoli o obblighi, con l’ausilio di strumenti tecnologici.

I benefici

Lo smart working è la modalità di lavoro preferita nel ventesimo secolo, è la grande novità del mercato del lavoro e giorno dopo giorno dimostra i suoi benefici, la sua utilità e in determinati casi anche la sua necessità. Nel periodo di crisi pandemica mondiale da Covid-19, di fatto, è stato essenziale per tantissime aziende di tutto il mondo trasferire tutti i dipendenti in smart working, anzi, non vi è stata alternativa! Lo smart working ha concesso a tantissime realtà economiche di non rallentare il passo e, soprattutto, ha salvato tantissimi dipendenti dalla disoccupazione.

Tantissime volte si parla dello schiavo moderno della società contemporanea, del piccolo borghese costretto a spendere gran parte della sua giornata nella sede fisica in cui lavora, seduto davanti al pc senza la possibilità di muoversi o di distrarsi salvo la pausa caffè di 10 minuti di metà mattinata. Tutto ciò, con lo smart working, viene abolito: ogni lavoratore, soprattutto i free lance, posseggono la possibilità di organizzare la propria giornata come meglio credono, riuscendo a personalizzare gli orari dei propri impegni e a ritagliarsi più spazi di tempo. Chi lavora in smart working può anche stare fuori casa tutto il giorno a divertirsi e poi lavorare di notte, rispettando ovviamente le scadenze che gli sono state imposte. Possono gestire liberamente il lavoro e, se desiderano prendersi una pausa più lunga, sono padroni di farlo senza dover chiedere il permesso al proprio capo.

I rischi

Si sa che ogni medaglia possiede due facce. E così, se la faccia buona dello smart working offre vantaggi come comodità e flessibilità oraria, la sua faccia burbera mette il lavoratore a rischio disorganizzazione o alienazione. Le possibilità di procrastinare l’esaurimento della mole di lavoro o di alienarsi dai colleghi sono molto elevate. Deve essere il lavoratore singolo ferreo nella sua organizzazione e rispettare i planning giornalieri, non perdendo il contatto con la realtà lavorativa ed i suoi colleghi e superiore. Spesso, i lavoratori in smart working, si trovano in queste condizioni perché l’ambiente casalingo in cui lavorano si dimostra poco ordinato e stimolante e quindi non li attiva come una sede fisica raggiunti di prima mattina dopo essersi lavati e ben vestiti. Insomma, in poche parole, vi è il rischio di non riuscire ad essere producenti in pigiama a lavoro nella propria cucina.

Conclusioni

In conclusione, ciò che è consigliabile per un lavoratore in smart working che sta affrontando queste difficoltà è sicuramente la redazione di un piano giornaliero al quale attenersi pedissequamente e il darsi un tono anche in casa: vestirsi e prepararsi in modo ordinato aiuta molto psicologicamente per avviare la giornata! Ma ciò che è assolutamente fondamentale è una efficace organizzazione degli spazi. Si pensi al periodo di pandemia e a tutte le persone che pochi metri quadri domestici li hanno dovuti impiegare per dormire, svagarsi, cucinare, chiacchierare e lavorare. Sicuramente è stato perduto l’ordine delle cose, siccome per forza maggiore si è dovuta concentrare ogni attività sociale nei confini della propria casa. In virtù di ciò, è fondamentale adibire uno spazio della propria casa soltanto per lavorare. Basta anche una piccola scrivania ben organizzata. Risulta ancora congeniale, per chi può, costruire addirittura dei giardini. Chi possiede un terreno inutilizzato nei pressi di Roma, ad esempio, può fare riferimento ad esperti del settore in progettazione giardini Roma. Creare uno spazio verde in cui respirare aria fresca e pulita e in cui stare tranquilli può rivelarsi una vera fortuna per il lavoratore in smart working. Nelle belle giornate di primavera e di estate, infatti, potrà lavorare disteso nel verde godendosi l’atmosfera e e bevendosi una bella bevanda fresca.