SERIE A: IL BILANCIO DISCIPLINARE DELL’ULTIMO TURNO DI CAMPIONATO

Cartellini a pioggia nella 38ª giornata: cinque espulsioni e numerose ammonizioni hanno caratterizzato il finale di stagione

Il sipario sulla Serie A 2023/24 è definitivamente calato e con le sei partite disputate in contemporanea domenica sera si è concluso un campionato ricco di emozioni e colpi di scena. Come spesso accade nelle giornate conclusive, anche l’aspetto disciplinare ha avuto un ruolo significativo, con arbitri particolarmente impegnati a estrarre cartellini in un turno caratterizzato da partite giocate con intensità, nonostante per molte squadre non ci fossero più obiettivi concreti in palio.

Inter e Bologna guidano la classifica delle ammonizioni

Il quadro delle ammonizioni dell’ultimo turno di campionato mostra una distribuzione piuttosto equa tra le varie squadre, con alcune che si sono distinte per un numero maggiore di cartellini. Bologna e Inter hanno guidato questa speciale classifica con tre cartellini gialli ciascuna: per i nerazzurri sono finiti sul taccuino dell’arbitro Calhanoglu, De Vrij e Zalewski, mentre tra i felsinei hanno ricevuto un’ammonizione Aebischer, Lucumi e Lykogiannis, ai quali si aggiunge Orsolini.

Seguono nella graduatoria delle ammonizioni Napoli, Genoa ed Empoli con due cartellini ciascuna. Per gli azzurri sono stati sanzionati Lukaku e Politano, protagonisti di un finale di stagione intenso che non ha risparmiato momenti di tensione. Tra i liguri hanno ricevuto il giallo Onana e Otoa, mentre per i toscani sono stati ammoniti Ismajli e Solbakken.

Una sola ammonizione invece per Como (Strefezza), Cagliari (Makoumbou), Monza (Bianco), Venezia (Zerbin), Juventus (Alberto Costa e Nico Gonzalez), Atalanta (Djimsiti), Parma (Balogh), Verona (Mosquera e Valentini), Lazio (Gila e Guendouzi), Lecce (Falcone), Torino (Maripan), Roma (Celik), Udinese (Karlstrom) e Fiorentina (Beltran e Richardson). Questo bilancio disciplinare riflette in parte l’andamento dell’intero campionato, con squadre che hanno mantenuto fino all’ultimo il proprio atteggiamento tattico e comportamentale.

Cinque espulsioni nell’ultimo atto del campionato

Particolarmente significativo è stato il numero di cartellini rossi mostrati dagli arbitri nell’ultimo turno: ben cinque giocatori hanno concluso anzitempo la loro stagione con un’espulsione che, fortunatamente per loro, non avrà conseguenze immediate dato il termine del campionato.

I protagonisti in negativo sono stati Bijol dell’Udinese, Pierotti e Rebic del Lecce (con i salentini che hanno quindi terminato in nove uomini), Reina del Como e Romagnoli della Lazio. Espulsioni che in alcuni casi hanno condizionato l’andamento delle rispettive partite, alterando gli equilibri in campo nei minuti finali di una stagione ormai agli sgoccioli.

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Panchine sotto osservazione: due tecnici ammoniti

Non solo i giocatori sono stati protagonisti di episodi disciplinari: anche le panchine hanno vissuto momenti di tensione, con due allenatori che hanno ricevuto il cartellino giallo durante l’ultima giornata. Si tratta di D’Aversa, tecnico dell’Empoli che ha guidato i toscani verso una sofferta salvezza, e Tudor, subentrato alla guida della Lazio nel corso della stagione.

Questi cartellini testimoniano la pressione che ha caratterizzato anche l’ultimo atto del campionato, con tensioni tattiche ed emotive che hanno coinvolto non solo i protagonisti in campo ma anche chi dirigeva le operazioni dalla panchina.

Mentre le squadre archiviano la stagione e i tifosi già pensano alle nuove divise che rappresenteranno i loro club nella prossima annata, il bilancio disciplinare offre uno spaccato interessante di come anche gli ultimi novanta minuti di una lunga stagione possano essere vissuti con intensità e, talvolta, con un eccesso di agonismo che sfocia in provvedimenti disciplinari.

La Serie A va in archivio anche sotto il profilo disciplinare, con questi ultimi cartellini che si aggiungono al bilancio complessivo di una stagione che ha visto oltre 1.200 ammonizioni e più di 100 espulsioni, numeri che confermano l’intensità di un campionato sempre combattuto, dall’inizio alla fine, dalla vetta fino alla zona retrocessione.

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