Come ricavare i dati anagrafici di una persona grazie al codice fiscale inverso

Sono diverse le attività che possono portare a necessitare di un calcolo inverso del codice fiscale. Nella maggior parte delle attività commerciali, infatti, questo controllo viene effettuato di routine, per assicurarsi che i documenti, utili per accedere a finanziamenti o forme di pagamento rateizzato, siano autentici.

Altre volte, invece, calcolare il codice fiscale inverso serve proprio per rintracciare il proprietario del documento in caso di smarrimento. Attraverso questa pratica operazione, che può essere ricavata a mente o calcolata sul web, è possibile entrare in possesso di alcuni dati sensibili fondamentali per restituire l’oggetto in questione. Per chi è pigro è vuole ottenere i dati immediatamente basta andare in rete.

In internet, infatti, esistono specifici siti che gratuitamente mettono a disposizione un algoritmo per ricavare il codice fiscale inverso. Basta semplicemente inserire il codice fiscale della persona oggetto di indagine per ottenere i dati anagrafici. Per chi ancora avesse dei dubbi è utile precisare che con il termine “codice fiscale inverso” sì fa riferimento a quel particolare calcolo che permette di estrarre i dati anagrafici di una persona fisica dal codice fiscale.

Come evitare l’omocodia: gli algoritmi sfruttati dall’Agenzia delle Entrate
L’unica parte che, ai fini di ricavare l’identità di una persona attraverso il codice fiscale inverso, risulta inutile è il carattere di controllo. Si tratta di una lettera, l’ultima del nostro identificativo seriale alfanumerico, che serve per evitare di casi di omocodia. Capita, infatti, che due persone possano nascere lo stesso giorno, nello stesso comune e avere lo stesso nome. In questo caso, è l’ultima lettera del codice fiscale a decretare le due diverse entità fisiche.

L’algoritmo che regola la sequenza viene decretata dalla pubblica amministrazione e si tratta di una serie di calcoli che attribuiscono un valore numerico ad ogni carattere del proprio codice. In base al conto effettuato, il risultato va poi diviso per ventisei. Il resto di questa operazione permette alla pubblica amministrazione di attribuire una lettera al codice fiscale. L’Agenzia delle Entrate, poi, gestisce anche i casi di omocodia, impedendo di generare due codici fiscali perfettamente uguali.

Calcolo del codice fiscale inverso: come scoprire luogo e data di nascita

Alcuni dati possono essere ricavati con una certa precisione dal calcolo del codice fiscale inverso. Ad esempio, non ci possono essere dubbi su data e comune di nascita. Il luogo di nascita viene indicato attraverso il codice catastale del proprio comune. In Italia esistono più di 10.000 comuni e sarebbe impossibile, per chiunque, conoscerli a memoria. Questa operazione non è affatto impossibile per Google: con una rapida ricerca si possono rintracciare i codici catastali di tutta Italia. Essi sono composti da una lettera e da tre cifre: in questo modo, si può avere un adeguato numero di possibili combinazioni in rapporto ai comuni.

Altro dato abbastanza semplice da ricavare in caso di calcolo del codice fiscale inverso è la data di nascita. Infatti, nel nostro codice fiscale vengono indicati il giorno di nascita, il mese e l’anno. Il primo di questi valori viene indicato semplicemente riportando le due cifre corrispondenti al giorno di nascita. Almeno la metà dei codici fiscali prodotti in Italia, però, riportano una cifra che non può corrispondere a nessun giorno sul calendario. Questo avviene perché alle donne è stata attribuita una numerazione che inizia dal quaranta. Una signora, dunque, nata il primo gennaio riporterà sul proprio codice fiscale il “41”. Attraverso un singolo elemento, dunque, si possono ricavare ben due dati essenziali per identificare il nostro intestatario.
Il mese di nascita, viene fatto combaciare a delle lettere. Per il mese di gennaio viene utilizzata la lettera “A”, per febbraio la “B” e via discorrendo. Non viene, però, seguito con dovizia l’ordine alfabetico: diverse lettere, infatti, non compaiono nell’elenco. Per esempio, le persone nate nel mese di Settembre riportano la lettera “P”, i nati a dicembre vantano la “T” e nella nomenclatura questa risulta come l’ultima lettera presa in causa.

Infine, l’anno di nascita risulta decisamente semplice. Le ultime due cifre del nostro anno di nascita vengono riportate sul codice fiscale. In questo caso, l’unica controversia che può nascere è: nonno o bambino? Infatti, è difficile per un utente distinguere tra una persona nata nel 1913 e una venuta al mondo nel 2013. Il dubbio è banalmente risolvibile mediante la probabilità percentuale. La data più vicina sarà quasi sempre, incontrovertibilmente, quella corretta.

Il problema dell’identificazione del nome: come sfruttare il codice fiscale per ricavare l’identità

Infine, nel codice fiscale vengono indicati anche nome e cognome dell’intestatario. Qui, la faccenda si complica alquanto. Nel codice fiscale, infatti, vengono indicate le prime tre consonanti del nome e le prime tre del cognome. È praticamente impossibile, dunque, distinguere tra Rossi, Rossini e Rossetti. Stesso discorso riguarda i nomi. Gianmarco, Gianmaria e Gianmichele potrebbero far venire il mal di testa a chiunque. Per questo, è utile precisare che nessun calcolatore potrà mai darvi nome e cognome in modo certo e sicuro. Gli algoritmi deputati al calcolo del codice fiscale inverso potranno restituire al massimo una serie di nomi e cognomi possibili.

In ogni caso, è possibile rintracciare una persona attraverso il codice fiscale. Infatti, è grazie a quello se riusciamo a eseguire alcune semplici operazioni, come pagare le tasse, acquistare prodotti vietati a determinate categorie come i minori o, semplicemente, lavorare ed identificarci come cittadini residenti sul suolo italiano.

 

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